Il Dolomiti | sabato 18 Marzo 2023
Rovereto perde un altro pezzo della sua storia: chiude la libreria Rosmini dal 1967 punto di riferimento per l'editoria e le famiglie
Nata nel 1967 ha sostituito la vecchia insegna cartolibreria Manfrini (nata nel 1950). Nel corso degli anni è divenuta per i prodotti trattati uno dei più importanti riferimenti del territorio Roveretano e provinciale. Due generazioni di librai della famiglia Molinari sono arrivati a garantire 18.000 volumi
ROVERETO.
Solo l'anno scorso era stata inserita nell'ambito Albo di Libreria di Qualità e sulle spalle conta ben 52 anni di attività. La crisi galoppante del centro storico di Rovereto, però, unita ad alcuni problemi sorti negli ultimi anni (su tutti la crisi legata al Covid che ha cambiato le abitudini delle persone e la sempre più spinta concorrenza di internet) hanno portato la Storica cartolibreria Rosmini a decidere di serrare i battenti. Parlare della Rosmini significa parlare di una parte importante della storia della Città della Quercia.
Franco e Marisa affiancati dalla figlia Silviana e dallo staff dei dipendenti, hanno saputo mantenere il dialogo con le forze vive della società roveretana, con la scuola, con insegnanti e studenti, con gli enti culturali, con il territorio provinciale e regionale, mettendo a frutto la professionalità, l’amore per i libri e la serietà accumulati negli di precedenti attività nel campo dell’editoria. Nata nel 1967 ha sostituito la vecchia insegna cartolibreria Manfrini (nata nel 1950). Nel corso degli anni è divenuta per i prodotti trattati uno dei più importanti riferimenti del territorio Roveretano e provinciale. Due generazioni di librai della famiglia Molinari sono arrivati a garantire 18.000 volumi, oltre a un assortimento variegato e in grado di soddisfare qualsiasi esigenza in campo di cartoleria. Particolare attenzione veniva riservata alla cultura locale ed editoria trentina oltre a un reparto cucina, ivi compreso un ampio assortimento di cucina tipica locale. La libreria è stata pensata come luogo di incontro e di servizio dando a tutti una risposta o un consiglio. Fin dal 2001, da sempre attenta al mondo in evoluzione, si è dotata dei più moderni supporti informatici garantendo un servizio completo di informazioni, disponibilità dei volumi, velocità di riordino e consegna. Servizio particolarmente apprezzato dagli studenti che in questo modo potevano evitare le code. Accanto all’ assortimento tradizionale sono stati potenziati gli scaffali dei piccoli editori e di qualità. Una sala è stata dedicata ai bambini. Nel 2022 con ddl del ministero della cultura la Libreria Rosmini è stata inserita nell’ambito Albo delle Librerie di Qualità. Ora si è deciso di andare ad esaurimento scorte per poi chiudere. Un grave colpo per la città di Rovereto che perde un altro pezzo della sua anima per una città che negli ultimi anni ha sofferto più di altri in Trentino e fa sempre più fatica a risollevarsi.
L'Adige | domenica 19 Marzo 2023
Addio alla "Rosmini", la libreria dei roveretani da mezzo secolo
Franco Molinari (80 anni) e la sua famiglia a malincuore hanno detto stop alla storica attività: "Purtoppo si legge sempre di meno e la concorrenza on line è agguerritissima".
"Una professione cambiata nel tempo: il libraio era un'intellettuale, adesso deve fare l'imprenditore. Anche Rovereto non è più la stessa: è spenta e stanca"
Ha sfogliato l'ultima pagina del romanzo della sua vita da libraio ed ha letto parolina che non avrebbe mai voluto scrivere "fine".
Finisce davvero l'avventura della storica libreria-cartoleria Rosmini, un simbolo della città, nella quale tutti ma proprio tutti, i roveretani almeno un a volta della loro vita ci hanno messo piede alla ricerca di un thriller, di una storia romantica, dei libri di scuola o per gli incontri con gli autori. Questione di poco ("non ho stabiliti un termine, ma fino esaurimento scorte ...") e l'avventira di Franco Molinari, 80 anni a giugno, in corso Rosmini finirà per sempre. "Eh già, è arrivato anche questo momento. Uno non vorrebbe mai, ma bisogna fare i conti con la vita ..." racconta mentre si accende una sigaretta. E osservando le volute di fumo ripercorre tutte le tappe di un percorso iniziato in città nel 1985 quando rilevò la libreria da Maria Maly 52 anni fa: con lei è diventata la libreria Rosmini ("non perchè si vendevano libri del filosofo ma perchè siamo ospitati nella sua casa natale") mentre prima ancora quei locali ospitavano le Arti Grafiche Manfridi con tipografia e vendita libri.
"I libri sono stati la mia vita perchè ancora prima di arrivare a Rovereto (Molinari vive in collina a Trento ndr) di professione facevo il rappresentante editoriale di libri scolastici. Mi ricordo che era stato Piero Monti a propormi di rilevare la libreria che ho gestito dapprima con mia moglie Marisa e quindi con la Silvana. Nei tempi siamo cresciuti, siamo arrivati anche fino a otto dipendenti (ora scesi a tre: Silvana, Sara e Serena), abbiamo aperto nel 2004 anche la libreria Mondadori in piazza Rosmini. Poi, per i costi asorbitanti, siamo stati costretti a rinunciare a quegli spazi. Abbiamo comunque proseguito qui - racconta Molinari - in questa libreria che è rimasta, con quella specializzata in editoria per bambini di via Rialto, l'unica libreia indipendente in città.
È arrivato il tempo dell'addio anche della Rosmini (dopo l'addio della libreria di Giorgio Boninsegna in via Rialto nei mesi scorsi) che ha indubbiamente segnato la storia della città. "Sono contento di quello che ho fatto e penso che Rovereto abbia apprezzato il nostro lavoro in tutti questi lunghi anni cercando sempre di migliorare la qualità del servizio, penso ad esempio al nostro sito internet (il primo in città) per la vendita di libri on line, agli incontri con gli autori, all'introduzione dell'informatica, ai servizi ai clienti con i consigli ei nostri lettori, alla fornitura di testi scolastici. Penso - dice con sorriso - che tutti gli studenti di Rovereto e della Vallagarina dagli anni Ottanta ad ora siano passati proprio da noi".
Anni entusiasmanti, racconta Molinari, quando si lavorava bene, quando non c'era la concorrenza dell'e.commerce. "È da vecchi dire che erano altri tempi? Non lo so, ma lo erano davvero. Certo è cambiato il mondo e anche noi abbiamo dovuto adeguarci, ma fate il libraio era, come dire, una professione da intellettuale mentre adesso devi fare l'imprenditore e incassare se vuoi resistere sul mercato. La crisi c'è (in Italia ultimamente sono state chiuse 800 librerie) ed è a livello globale, (l'acqiosto on line è in forte espansione con Amazon ed E-bay con potenzialità che noi non abbiamo) ma anche a livello locale. Sarà una frase che si sente ripetere di frequente, ma Rovereto ha davvero perso lo smalto di un tempo, è una città che si è un pò spenta".
E un'altra vetrina si spegne con l'addio della Rosmini ... "Non so coca succederà di questi spazi, So solo che avrò più tempo per leggere, per visitare posti che non ho mai visto, per ... sì magari scrivere la storia di un libraio. Vedremo" conclude Franco Molinari con un sorriso velato di amarezza che sa già di nostalgia.
Il Trentino | martedì 21 Marzo 2023
In città regressione tangibile
Offerta turistica non coordinata
Chiusa la libreria Rosmini, Molinari analizza la crisi di Rovereto
di Anna Maria Eccli
Ci lasciamo con un abbraccio superando non tante le barriere imposte dal ricordo del Covid, ma quelle che decenni hanno regolamentato un semplice rapporto negoziante-cliente, affettuoso, corretto, sollecito, ma pur sempre legato a un concetto di sostanziale, rispettosa, distanza. Ora i paletti sono saltati e salutando la famiglia Molinari che sta per girare pagina chiudendo la cartolibreria Rosmini, viene naturale dare corpo alla gratitudine profonda per quel senso di accoglienza sincera e di eleganza nei comportamenti che si è sempre percepito con chierezza. Un modo d'essere il loro, che s'accompagnava a competenza e rispetto del cliente. Lo testimonia il viavai di gente che arriva per dire del proprio dispiacere, dell'incredulità. Franco Molinari, con un passato da rappresentante dell'associazione di categoria librai e, a Rovereto, da presidente dei dettaglianti dell'Unione Commercio, non nasconde che la decisione è presa obtorto collo: "Un po' tutte le librerie sono in crisi - dice - la gente oggi legge poco e in più c'è la concorrenza di Amazon. Con questi mutamenti è cambiata la funzione stessa del libraio. Una volta non era solo un venditore, ma aveva il compito di consigliare i clienti, di capirne le esigenze. Avevamo sui 18 mila volumi in magazzino fino a pochi anni fa, poi il Covid ha dato la grande spallata. Una libreria per funzionare deve essere assotita ma e salta la rotazione continua di libri, il giro dell'assortimento viene a mancare. Franco Molinari abita a Trento, ma con la nostra città ha sviluppato un rapporto di grande affetto: "La regressione a Rovereto è diventata tangibile. In tanti hanno già chiuso, tanti chiuderanno, è sotto gli occhi di tutti, quindi c'è qualcosa che non va. Devono decidere cosa fare. La città ha un bellissimo centro, ma non sarà mai una città turistica se mancano le offerte per far rimanere la gente. Anche se opsita manifestazioni internazionali. Persino in Spagna ho incontrato gente che conosceva il Mart, o a Innsbruck, chi conosceva il Festival di Mozart, ma non si è ancora riusciti a fare dei Musei, della Campana, delle orme dei dinosauri offerte coordinate. Come è possibile, per esempio, che il Mart stacchi 1500 entrate e Casa Depero 30? cosa non funziona?" Rovereto, tanto bellina, sta perdendo vivibilità e raffinatezza. Ciò che manca è una regia complessiva, un disegno, un pensiero forte di città che convinca la gente a fermarsi per più giorni. Molinari, ideatore della "lumaca" con cui a suo tempo si tentò di contestare la viabilità modificata, punta ancora su di essa. "A Rovereto si impongono giri viari assurdi, non si curano delle arterie importanti come Viale Trento, tutta una buca, e certe iniziative sono ridicole, come quelle di Natale di quest'anno: ci hanno dato dei biglietti da dare ai clienti per permettere loro di posteggiare gratis per un'ora e di sabato pomeriggio!" Intanto con groppo alla gola anche questo libraio alza le tende. Ci mancheranno la sua aria da filosofo (congeniale a un ex professore di Filosofia qual'è), la pazienza della moglie Marisa, il sorriso della figlia Silvana. La tristezza è già tutta nell'aria.